Il 26 ottobre 1694 spirava P. Cosimo Berlinsani lasciando alle Convittrici, ai suoi Confratelli e ai fedeli l’esempio di una vita spesa per il suo Signore.
Alcuni anni prima scriveva alle Convittrici: “Vi supplico a porger quotidiane preghiere per me alla Sua
Divina Maestà, per impetrarmi grazia di fedelmente servirlo ed amarlo in vita, di dolermi e compungermi per i miei peccati in morte, e di goderlo dopo la morte nell’eterna gloria del Paradiso” (P. Cosimo, lettera alle Convittrici, 1 ottobre 1680).
Riguardo la sua morte il suo confratello P. Erra scrive:
Tutta la vita del P. Cosimo fu un continuo esercizio di orazione, di osservanza regolare e di opere sante in servizio di Dio e in utilità del prossimo. Le sue fatiche, e particolarmente le cure, sostenute per fondare, e propagare la Congregazione delle Convittrici del Bambino Gesù, logorarono in tal maniera le sue forze, che non potendosi più reggere sulla sua vita, dopo di avere per molto tempo dissimulata questa sua fiacchezza, fu necessitato a porsi in letto … Con segni manifesti di vicina morte. In vista di sì gran pericolo non solamente i nostri Religiosi e le Convittrici, ma una gran parte di Roma si vide immersa nel duolo, e tutti pregavano il Signore per la sua salute. Ma tutto fu vano, essendo venuto il tempo, in cui Dio voleva coronare il suo merito e premiare la fedeltà con cui lo aveva servito.
La gioia straordinaria, che comparve sul volto del Padre Cosimo nel tempo della sua infermità, era una piccola porzione di quella che gli inondava il cuore, riflettuta dal testimonio della buona coscienza e dalla viva speranza di conseguire l’eterna Felicità. Non aveva bisogno di esser consolato; ma anzi con i dolci pensieri, che egli suggeriva, e molto più con il sorriso, che gli fioriva sulle labbra, confortava quanti venivano a visitarlo. Domandò e ricevette i Santissimi Sacramenti della Chiesa con una devozione che si spargeva anche sopra tutta l’Adunanza de’ suoi Religiosi Fratelli”
(C. Erra, Vita di Padre Cosimo Berlinsani, pp.100-101).
Quando potrò dire: “finalmente ti vedo, Signore!” ? Questa vita è troppo breve per cantare le tue meraviglie! Fa’ dei miei giorni una dolce introduzione dell’eterno canto degli eletti!