Fondatori
La Chiesa
La costruzione, iniziata dall’architetto Carlo Buratti, fu ultimata dopo la sua morte sotto la direzione di Ferdinando Fuga, a cui si deve anche la nobile facciata, che prospetta su via Urbana.
L’interno, a pianta centrale, con un profondo presbiterio e due vani per gli altari laterali, consacrati a Sant’Agostino e a Sant’Andrea Corsini, è sormontato da una bassa cupola illuminata da otto finestre ovali.
Nel 1736 i Corsini, coadiuvati dal cardinale Pietro Marcellino Corradini di Sezze, commissionarono le pitture per gli altari a tre rinomati artisti: Marco Benefial, che dipinse l’Adorazionedei pastori per l’altare maggiore, Giacomo Zoboli, autore della Visione di San’Andrea Corsini per l’altare di sinistra e Domenio Maria Muratori, che ha firmato il Sant’Agostino che trionfa sull’eresia collocato sull’altare di destra.
La chiesa fu sottoposta ad un radicale restauro nel 1882 sotto la direzione dell’architetto Andrea Busiri Vici. A questa fase risalgono i quattro Angeli con cartigli nei pennacchi della cupola e il Bambino Gesù nella volta dell’altare maggiore, opere di Giovanni Battista Gagliardi. Lo stesso artista eseguì anche la Natività tuttora visibile sull’altare maggiore, che sostituì la pregevole Adorazione dei pastori di Benefial.
Nel 1856 la chiesa era stata arricchita dalla sontuosa cappella del Nazareno, costruita dall’architetto Virginio Vespignani per volontà del cardinale Mario Mattei per custodire la venerata statua di Gesù incoronato di spine. La piccola ma ornatissima cappella, decorata con marmi policromi e stucchi dorati, contiene due dipinti su tela di Francesco Grandi che rappresentano La flagellazione e la Catturadi Cristo. Il piccolo ambiente è reso ancora più interessante dalle quattro sculture degli Evangelisti realizzate da Stefano Galletti.
Il Museo
Nelle due sale espositive si possono ammirare dipinti del XVII, XVIII e XIX secolo, pregevoli arredi liturgici, paramenti sacri e una interessante raccolta di statue del Bambino Gesù, realizzate nel Settecento e nell’Ottocento in cera, legno e cartapesta.
La raccolta, densa di memorie e di rimandi alla storia dell’istituto, include antichi libri e manoscritti, oltre a numerose testimonianze sulla vita delle suore nei secoli passati.
Nel museo sono state collocate pure alcune opere provenienti dalla vicina chiesa del Bambin Gesù, come i due tavolini rotondi disegnati da Virginio Vespignani per la cappella del Nazareno e lo splendido Calice con le storie della passione donato dal cardinale Barberini nel 1844.
Scuola Paritaria
Nelle due sale espositive si possono ammirare dipinti del XVII, XVIII e XIX secolo, pregevoli arredi liturgici, paramenti sacri e una interessante raccolta di statue del Bambino Gesù, realizzate nel Settecento e nell’Ottocento in cera, legno e cartapesta.
La raccolta, densa di memorie e di rimandi alla storia dell’istituto, include antichi libri e manoscritti, oltre a numerose testimonianze sulla vita delle suore nei secoli passati.
Nel museo sono state collocate pure alcune opere provenienti dalla vicina chiesa del Bambin Gesù, come i due tavolini rotondi disegnati da Virginio Vespignani per la cappella del Nazareno e lo splendido Calice con le storie della passione donato dal cardinale Barberini nel 1844.